Blog Post

La TAC spirale per individuare il tumore al polmone in fase iniziale e ridurre la mortalità

Giulia Veronesi • feb 05, 2019

L’obbiettivo è promuovere l'inclusione del test fra gli esami di screening offerti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale

Anche il carcinoma polmonare può essere sconfitto, se individuato nelle fasi iniziali. Purtroppo oggi scopriamo la malattia per lo più attraverso una radiografia del torace fatta per altre ragioni o prescritta sulla base di sintomi che in genere compaiono piuttosto tardi.

Un vasto studio statunitense nel 2011 aveva evidenziato come una Tac spirale eseguita annualmente per 5 anni fosse capace di ridurre la mortalità per tumore del polmone del 20% nei soggetti che sviluppano la malattia. Le autorità sanitarie americane raccomandano già dal 2013 l'esecuzione del test ogni 12 mesi in chi è considerato più a rischio di ammalarsi, cioè i forti fumatori fra i 55 e gli 80 anni ed ex fumatori che hanno smesso da meno di 15 anni.

Numerose sperimentazioni sono state fatte anche in Italia e in Europa, dove però non si è ancora arrivati a includere il test fra gli esami di screening che vengono offerti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale a una determinata fascia di popolazione (come accade per esempio con la mammografia per il tumore al seno). Per promuovere lo screening anche nel nostro Paese sono in atto ulteriori ricerche utili a soppesare pro e contro dell'esame.

Un’indagine che abbiamo realizzato in Italia e che ho esposto nel convegno di Toronto alla fine del 2018, indica che il test nel nostro Paese sarebbe potenzialmente sostenibile .

I complessi conti eseguiti indicano infatti che uno screening con Tac spirale nei forti fumatori costerebbe meno di quello con mammografia per il cancro al seno, a parità di anni di vita salvati.

È chiara la sua utilità in una popolazione ben selezionata, come i forti fumatori attuali o ex, per i quali il pericolo di sviluppare un tumore polmonare è elevato. È altrettanto importante che il test venga eseguito in centri con ampia esperienza in patologie toraciche e di screening, dove i medici sono preparati a gestire eventuali noduli indeterminati senza esporre i partecipanti a rischi di procedure invasive non necessarie.

Sempre a Toronto sono stati presentati i risultati dello studio Nelson , che ha arruolato quasi 16mila olandesi, tutti forti fumatori tra i 50 e i 75 anni, tabagisti da almeno 25 anni (15 sigarette al giorno) o 30 (10 sigarette al giorno).

I ricercatori li hanno suddivisi in due gruppi: uno è stato monitorato con Tac a basso dosaggio di radiazioni (all'inizio e poi dopo un uno, tre e cinque anni e mezzo), l'altro non è stato sottoposto ad alcun controllo. I partecipanti sono stati seguiti per almeno 10 anni e fra coloro ai quali è stato diagnosticato un carcinoma polmonare è emersa una riduzione della mortalità del 26 per cento nel gruppo che aveva eseguito i controlli periodici grazie all'anticipazione delle diagnosi, che ha permesso di riscontrare il 70 per cento dei nuovi casi agli stadi precoci, ovvero quando il tumore era quasi sempre un nodulo di piccole dimensioni che non aveva ancora colpito i linfonodi né generato metastasi a distanza, e quindi rispondeva meglio alle terapie. I falsi positivi (i casi in cui l'esame indica come cancerogeno un nodulo che poi si rivela non esserlo) sono stati pochi e l'esposizione alle radiazioni per l'esecuzione della Tac è considerata molto bassa, specie se confrontata con l'alto rischio di sviluppare il cancro.

Gli esiti di Nelson hanno rafforzato quelli degli studi americani e sono in linea con quelli di altri studi simili, anche italiani.

Fonte: Istituto Clinico Humanitas

Autore: Giulia Veronesi 22 gen, 2024
Le barriere da contrastare per implementare gli screening polmonari sono diverse: organizzative, psicologiche e informative. Scopriamo le maggiori criticità e le strategie per risolverle.
Autore: Giulia Veronesi 15 feb, 2023
Vi invito a leggere questi tre articoli usciti su La Provincia di Como: 
Autore: Giulia Veronesi 29 dic, 2022
Rassegna stampa: due articoli che vi invito a leggere
Autore: Giulia Veronesi 18 ott, 2022
La mia lettera al Direttore di QuotidianoSanità
Autore: Giulia Veronesi 16 dic, 2021
La rassegna stampa con i miei interventi
Autore: Giulia Veronesi 05 nov, 2021
Smettere di fumare: come avere più possibilità di farcela. Ne abbiamo parlato in questo incontro a "Il Tempo della Salute", su CorriereTV.  Ecco il link per vedere il video integrale: https://video.corriere.it/salute/tempo-della-salute/smettere-fumare/1cd0815a-3d89-11ec-9b6f-739aa46e3fb5
Autore: Giulia Veronesi 23 lug, 2021
Autore: Giulia Veronesi 12 apr, 2021
Milano, 6 apr. (LaPresse) Per valorizzare il capitale femminile è necessario ribaltare il modo di pensare attuale, l’ideologia mainstream, ma il cambiamento è un processo che implica dispendio energetico, è faticoso, impegnativo, costringe a uscire dalla propria zona di comfort. E’ per questo che le rivoluzioni culturali sono in genere lente e faticose. Sì propone di contribuire al ‘cambio di mentalità’ l’ultimo libro del giornalista Claudio Barnini ‘Donne controcorrente - cronache di leadership al femminile’ in cui l’autore esplora con garbo e rispetto il mondo di donne che ce l’hanno fatta ma non smettono di avere aspirazioni e obiettivi. “Quello che è emerso in maniera prepotente è stato un forte ‘spirito di corpo’ e di servizio di queste donne nei confronti delle altre e la consapevolezza di avere una responsabilità, quella di far sì che le quote rosa diventino un retaggio del passato e le donne siano scelte unicamente per i loro meriti. “E’ un inno alla parità di genere, quella Gender Equity che intende parità di trattamento di uomini e donne in tutte le sfere sociali, un diritto fondamentale tanto da essere sancito dalla Dichiarazione Universale dell’ONU ad essere in cima alla lista degli obiettivi dell’Unione Europea” sottolinea Barnini “Le pari opportunità sono lo smarcamento dalla mentalità rigidamente patriarcale e l’uguaglianza su indicatori come lavoro, salario, istruzione, potere, benessere, violenza ed altre disuguaglianza che possano portare a forme di discriminazione o esclusione". Raccontano con generosità le loro esperienze lavorative e di vita: Francesca Patellani e Raffaella Temporiti (Accenture), Sabrina Corbo (Green Network), Barbara Pepponi e Laura Roscioni (Groupama Assicurazioni), Carola Salvato (Havas Life Italy), Michela Battistini e Paola Zogno (INCICO), Germana Giorgini (Manifatture Sigaro Toscano), Giuliana Bianchini (Mediaset), Cinzia Farisé (Prysmian Group), Paola Guerra (Scuola Internazionale Etica & Sicurezza), Manuela D'Onofrio (UniCredit).Grazie a loro e alle aziende che rappresentano è stato possibile ospitare anche delle 'testimonial' d'eccezione: Lilia Alberghina (Università Bicocca), Chiara Cocchiara (Eumetsat), Francesca Pasinelli (Fondazione Telethon), Mara Tanelli (Politecnico di Milano), Giulia Veronesi (Irccs San Raffaele). “Quello che è certo, dati alla mano è che le donne sono un valore, un patrimonio, una commodity” ricorda Barnini “Le aziende che hanno almeno il 15% di donne sedute ai vertici dei consigli di amministrazione producono utili più alti del 15,3%. La presenza delle donne nei team ha effetti positivi nell’andamento delle aziende: crea un clima aziendale caratterizzato da benessere, potenzia il business, introduce soft skills come capacità di comunicazione ed empatia. Porta creatività e pensiero laterale”. “Le nostre indagini hanno evidenziato nel tempo con chiarezza come la società sia di fatto più avanti delle istituzioni e della politica” ha sottolineato nella prefazione Gian Maria Fara, Presidente di Eurispes “Con qualche eccezione, l’organizzazione familiare appare abbastanza pronta a favorire la conciliazione tra famiglia e lavoro per le donne. Quel che manca troppo spesso sono politiche a sostegno ed una coerente mobilitazione in questo senso del mondo del lavoro. Benché gli uomini italiani siano sempre più abituati a dividere con le donne il carico di lavoro domestico e, ancora più, a prendersi cura dei figli, con grande naturalezza, le donne continuano a farsi carico di pesi maggiori, affrontando sacrifici per colmare le carenze strutturali del Paese. L’Eurispes le definì nei primi anni del 2000 le 'acrobate, perennemente in bilico tra lavoro e cura familiare”. Gli analisti della McKinsey hanno calcolato come la parità di genere valga il 26% del PIL mondiale, il che tradotto significa 12 trilioni di dollari di ricchezza in più entro il 2025. Insomma l’uguaglianza ‘rafforza la crescita e promuove la stabilità economica degli Stati’. Le testimonianze e le intervistate di questo libro sono allo stesso tempo come noi, normali e straordinarie. Globalmente il tasso di occupazione femminile è del 50,1% sebbene le donne si laureino in percentuale superiore (il divario è del 12,2% a loro favore, il 26,5% ha un impiego di livello inferiore rispetto al suo livello di istruzione).L’Europa fotografata dal Gender Equality Index mostra un punteggio di 67,9 su 100 che per essere colmato richiederà circa 60 anni. “Potrebbero sentirsi demotivate” ma le donne non si fanno abbattere così facilmente. Operose e organizzate, tessono una trama delicata e resistente, il ‘tessuto’ sociale da consegnare alle generazioni successive, sorelle, figlie, nipoti, amiche e colleghe. Così come testimoniato anche dalle numerose eccellenti iniziative di mentoring al femminile disseminate sul territorio” conclude Barnini.
Autore: Giulia Veronesi 01 feb, 2021
http://www.cronachediscienza.it/2021/01/28/chirurgia-robotica-del-polmone/ https://youtu.be/TsBLESP_MQ0
Autore: Giulia Veronesi 01 feb, 2021
Chi fuma sigarette presenta un numero di sintomi del Covid-19 più elevato rispetto ai non fumatori e corre un rischio doppio di essere ricoverato. E’ evidente da questo studio ma anche da quanto osserviamo noi nella pratica clinica: il fumo provoca una maggiore suscettibilità allo sviluppo dei sintomi perché c’è un danno cronico della mucosa bronchiale e quindi una maggiore vulnerabilità anche alle infezioni e ai relativi sintomi. Ecco la rassegna stampa relativa a questo argomento: https://www.lastampa.it/salute/2021/01/27/news/covid_chi_fuma_si_infetta_meno_ma_se_si_ammala_rischia_di_piu_-284483098/ https://www.repubblica.it/salute/2021/01/27/news/covid_chi_fuma_si_infetta_meno_ma_se_si_ammala_rischia_di_piu_-284483098/ https://gazzettadimantova.gelocal.it/salute/2021/01/27/news/covid_chi_fuma_si_infetta_meno_ma_se_si_ammala_rischia_di_piu_-284483098/
Show More
Share by: